App, smartphone e privacy: si può fare di più

App, smartphone e privacy: si può fare di più

Sembra che ci sia ancora molta strada da fare per aumentare la consapevolezza dei cittadini europei in fatto di protezione dei dati personali, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo delle app mobile. Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat in occasione del Data Privacy Day, infatti, il 28 per cento degli abitanti di uno dei Paesi membri della Ue non ha mai limitato l’accesso alle informazioni personali da parte delle applicazioni per smartphone. Ancora peggio, sette cittadini su cento non sanno neanche che sia possibile effettuare un’operazione di questo genere sul proprio cellulare. Eppure, il 75 per cento degli europei intervistati (compresi fra i 16 e i 74 anni di età) usa quotidianamente uno smartphone per scopi personali. Sarebbe quindi lecito aspettarsi una certa dimestichezza. Evidentemente non è così.

Secondo Eurostat, inoltre, il 43 per cento degli utilizzatori di smartphone ha installato un non meglio specificato “sistema di sicurezza” (già presente nel sistema operativo o aggiunto in seguito). Un altro 15 per cento di intervistati ha invece riferito di aver sottoscritto un abbonamento a una soluzione mobile di cybersecurity o usa la licenza di qua.

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