Disaster recovery: come affrontarlo e prevenirlo

Disaster recovery: come affrontarlo e prevenirlo

Secondo un recente report Deloitte, il 90% delle attività commerciali che non hanno approntato un piano di disaster recovery sono destinate al fallimento. È dunque sorprendente che solo il 25% delle PMI ha posto in essere un piano per le emergenze. Gli imprenditori che non lo hanno ancora fatto sono probabilmente convinti, leggendo le notizie relative agli attacchi informatici, che non possa succedere proprio a loro.

Un altro errore è che le aziende non guardino al quadro complessivo, ma si preoccupino solo delle emergenze “convenzionali”, come gli incendi o le alluvioni. In realtà, invece, anche le minacce informatiche, oggi in costante evoluzione, possono colpire in qualsiasi momento, assumendo forme diverse (anche attraverso i provider di servizi gestiti) e in genere quando è meno prevedibile.

Un piano di disaster recovery ben approntato può fare la differenza tra il fallimento e la sopravvivenza dell’azienda: di fatto, può ridurre i mancati utili, le interruzioni delle attività, limitare le responsabilità legali e proteggere le risorse digitali dell’organizzazione.

Il team di Personal Data propone soluzioni semplici ed efficaci come Netapp Snapshot; una tecnologia che combina performance, scalabilità e utilizzo efficiente dello storage per offrire RPO (recovery point objective) eccezionali.

Quali sono i vantaggi?

  • Recovery “point-in-time”: crea frequentemente un gran numero di punti di ripristino, senza impatto sui carichi di lavoro di produzione, anche durante le ore di lavoro
  • Protezione dei dati in determinati scenari di disastro
  • Replica su un sistema storage secondario, spesso remoto
  • Backup e archivio

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