L’Italia si trova in piena emergenza sanitaria, stretta dalle misure di contenimento imposte dal Governo. Proprio queste misure hanno portato alla crescita del lavoro da remoto e, di conseguenza, ad un improvviso aumento del traffico internet.
L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni si è pronunciata chiedendo che i consumatori finali prediligano, in casa, gli accessi da rete fissa per non sovraccaricare la rete mobile. Dunque, gli accessi ad internet su rete fissa, insieme agli access point wifi domestici, costituiscono in questi giorni la vera rete 5G che permette:
- agli italiani di svolgere il telelavoro,
- ai ragazzi di seguire le lezioni a distanza,
- ai cittadini di informarsi e di comunicare.
La AIIP (Associazione Italiana Internet Provider) e Assoprovider, in merito a questa questione, hanno portato alla luce il paradosso della questione Internet nel nostro Paese.
- Da un lato, da anni si preferisce investire soprattutto nelle reti mobili, sottolineando che l’Italia è ai primi posti in Europa, l’apripista della sfida 5G.
- Dall’altro lato, invece, è l’insieme delle reti fisse italiane a costituire un grande valore per il Paese.
Questa moltitudine di reti fisse indipendenti, dal carattere aperto, cooperativo e decentralizzato, è alla base dello sviluppo di tutti i servizi internet che si conoscono e si utilizzano oggi; è ciò che ci consente di poter lavorare dalla nostra abitazione come se fossimo in ufficio. Le reti fisse italiane sono l’elemento chiave per la continuità operativa dei nostri business e, inoltre, influiscono sulla competitività del Paese. Per questo è necessario intervenire e migliorare le policy che hanno regolamentato questo settore finora.
(Fonte: Internet: l’infrastruttura riuscirà a reggere il picco di connettività?)