La sicurezza del lavoro in mobilita’ e’ un fattore chiave per scegliere la virtualizzazione desktop

Secondo una nuova ricerca condotta su scala mondiale commissionata da Citrix rendere sicuro il lavoro in modalità è il primo passo per l’aumento e la diffusione capillare della virtualizzazione desktop nei prossimi due anni: infatti il 55% delle aziende intervistate si aspetta di virtualizzazione il desktop entro il 2013 e di questi l’86% cita la sicurezza come driver principale. I principali fattori che spingono questa crescita sono:

– Accesso più sicuro per i dispositivi mobili e personali degli utenti
– Miglioramento della sicurezza di dati e applicazioni
– Agilità e Facilità nel gestire il business per la forza lavoro mobile
– Gestione del rischio semplificata

“La virtualizzazione desktop offre la gestione ed il controllo centralizzati di desktop, applicazioni e dati distribuiti a un qualsiasi dispositivo endpoint. Offre, inoltre, il controllo capillare degli accessi basati su criteri e supporta i requisiti di conformità: integra così un’importante capacità di governance delle informazioni a livello di infrastruttura che migliora la gestione del rischio,la sicurezza e la conformità delle informazioni”, ha dichiarato Kurt Roemer, Chief Security Strategist di Citrix.
Gli altri principali benefici sono provisioning e de-provisioning delle applicazioni immediato, per il 60% è l’accesso al desktop, isolamento istantaneo di una applicazione compromessa da eventuali problemi di funzionamento invece per il 54% e la capacita’ di cancellare dati da remoto da cellulari e PC per il 32%. L’86% degli intervistati ritiene poi che la virtualizzazione desktop offra un approccio strategico al miglioramento della sicurezza delle informazioni. Il 95 % dei responsabili IT che implementeranno la virtualizzazione desktop entro la fine del 2013, la considera molto efficace nella protezione delle informazioni, offrendo al contempo ai dipendenti l’accesso rapido alle informazioni di cui hanno bisogno. Il 97% ritiene, inoltre, che la virtualizzazione desktop possa aiutare l’azienda a rispondere in modo più incisivo a minacce per la sicurezza sempre in agguato.

Vantaggi a livello di dispositivo
A livello di dispositivo, il 74% dei responsabili IT prevede di utilizzare la virtualizzazione desktop per l’aggiornamento istantaneo dell’intero parco macchine ed il 66% ritiene la distribuzione sicura di applicazioni e dati uno dei motivi di scelta. I requisiti di conformità sono invece un altro driver per il 61% degli intervistati che ha citato la gestione dell’accesso, mentre il 53% ha evidenziato l’attività di monitoraggio, registrazione e reporting tra i vantaggi offerti dalla virtualizzazione desktop. “Man mano che la virtualizzazione desktop si evolve e viene implementata dalle organizzazioni di tutto il mondo, aumenta la consapevolezza dei vantaggi che offre sul piano della sicurezza delle informazioni”, ha dichiarato Roemer. “Oggi si guarda alla virtualizzazione desktop come investimento strategico che diventa un elemento fondamentale dell’infrastruttura IT di un’organizzazione”.

Vantaggi a livello di infrastruttura

Il 91% dei responsabili IT che utilizzano la virtualizzazione desktop loda l’efficacia nel supporto dei requisiti di conformità. L’89% dichiara inoltre che tali soluzioni favoriscono soprattutto la protezione dei dati personali e ne evitano la perdita. Il controllo centralizzato e capillare basato su policy è favorito dalla virtualizzazione desktop e consente all’IT di gestire in modo proattivo la conformità a regole o normative, permettendo ad un’organizzazione di sviluppare una strategia di sicurezza delle informazioni adeguata al proprio mercato, alle esigenze del business e al proprio profilo di rischio.

Dimensioni del campione

La ricerca per il Citrix Security Index, che è stata condotta dalla società indipendente VansonBourne nell’ottobre 2011, ha coinvolto 1100 professionisti IT appartenenti ad undici mercati. Sono stati intervistati 100 presponsabili IT in undici mercati tra cui: Australia, Brasile, Canada, Cina, Europa Occidentale, India, Giappone, Paesi Bassi, Regno Unito e Stati Uniti. Tre quarti degli intervistati appartenevano a organizzazioni con almeno 1.000 dipendenti, mentre un quarto degli intervistati faceva parte di organizzazioni con 500 – 999 dipendenti.

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