Attingendo ad un’analisi di un totale di 500 milioni di password trapelate in varie violazioni dei dati nel 2019, si è scoperto che “12345“, “123456” e “123456789” regnano ancora supreme in ordine di frequenza. Tra di loro, queste stringhe numeriche sono state utilizzate per “proteggere” un totale di 6,3 milioni di account. Nessuna sorpresa quindi, proprio così.
Anno dopo anno, le analisi mostrano che milioni di persone fanno, per usare un eufemismo, scelte discutibili quando si tratta delle password che usano per proteggere i loro account. E nuove statistiche per l’anno che sta per concludersi confermano che le cattive abitudini non cambiano. Ecco l’elenco delle prime dieci peggiori password dell’anno 2019:
1 – 123456.
2 – 123456789.
3 – qwerty.
4 – password.
5 – 1234567.
6 – 12345678.
7 – 12345.
8 – iloveyou.
L’invito è quello di tutelarsi evitando parole banali, date di nascita, nomi propri, dei figli, degli animali o della propria città e le sequenze di lettere e numeri ripetuti all’infinito. E’ preferibile usare password manager interni al browser utilizzandone differenti per ogni account privilegiando un’autenticazione a due fattori.